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Storia dello pneumatico

  • Gilbrasil
  • 26 ott 2020
  • Tempo di lettura: 2 min

Era il 10 giugno 1846 e lo scozzese Robert William Thomson brevettò un’invenzione che avrebbe cambiato la storia del mondo dei trasporti.


L’idea, depositata a Londra si chiamava “Applicazione di supporti elastici intorno alle ruote di veicoli, allo scopo di diminuire lo sforzo necessario a trainarli, rendere il loro movimento più facile e attutire il rumore che fanno quando si muovono”.










Sfortunati inizi di fortunate invenzioni


Alcuni piantatori brasiliani, avevano intuito le proprietà e le capacità malleabili della “Hevea brasiliensis”(conosciuto anche come albero della gomma) e avevano spedito in vari continenti alcuni campioni di lattice lavorato a caldo. Gli oggetti che si potevano ottenere erano molteplici ma non si tardò a notare che le caratteristiche di questo materiale restavano invariate a temperatura ambiente, si scioglievano al caldo e si irrigidivano al freddo.

A rimediare a questa problematica fu Charles Goodyear che, nel 1839, riuscì aggiungendo lo zolfo alla mescola della gomma ad ottenere un prodotto resistente ai cambi climatici che utilizzò per rivestire i cerchi delle carrozze. È facile immaginare come il genio creativo degli inventori sopra citati abbia premiato queste loro idee portandoli al successo ma non fu così.

Goodyear morì molto povero e il suo brevetto venne replicato senza che potesse far nulla e Thomson, possessore dell’unica carrozza con pneumatici, morì a soli 51 anni trascinando con se l’invenzione della “ruota aerea” che per molti anni fu scordata.





Dunlop inventa lo pneumatico grazie a suo figlio



L’uomo che inventò lo pneumatico nella sua concezione moderna fu John Boyd Dunlop (Scozia, 1840). Questo padre di 44 anni stava cercando di accontentare suo figlio che si lamentava di avere un triciclo lentissimo. Dunlop pensò così di riempire d’aria le gomme per alleggerire il peso.

L’esperimento funzionò più del previsto e l’intrepido papà decise di depositare il brevetto quello stesso anno: il 23 luglio 1888.

Il successo non tardò ad arrivare, un ciclista considerato mediocre che si chiamava William Hume decise di utilizzare questo prototipo e vinse tutte le gare a cui partecipò. Alla fine dell’anno a Dublino nacque la Pneumatic Tyre and Booth’s Cycle Agency Limited. La sfortuna però bussava alla porta, nel 1890 un funzionario dell’ufficio brevetti di Londra ritrovò il brevetto di Thomson e la notizia diventò presto di dominio pubblico.


l boom delle idee per i pneumatici


Nonostante fu unanimemente riconosciuta la buonafede di Dunlop la sua priorità venne invalidata. A seguire molti avanzarono con tecnologie per perfezionare le gomme. Gli accorgimenti più geniali furono acquistati dalla Pneumatic Tyre Company anche se Dunlop cercò di lavorare su progetti paralleli probabilmente nel tentativo di prendersi il merito di altre iniziative che però non potevano sovrastare la ruota pneumatica. Le invenzioni per i miglioramenti pneumatici si fecero sempre più numerose, dalla risoluzione per il problema del surriscaldamento della gomma al colore nero del battistrada con l’incisione del marchio. Nel panorama dei pneumatici apparvero inoltre i fratelli Michelin che ebbero l’intuizione di inserire le gomme su un’automobile. Insomma finalmente lo pneumatico riuscì a cambiare il mondo e a concezione del viaggio.


 
 
 

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